Bonus mobili, come fare per ottenere l'agevolazione

Bonus mobili, a chi aspetta e come richiederlo

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Il bonus mobili è una agevolazione fiscale introdotta recentemente che permette di godere di una detrazione irpef del 50 % nel caso di acquisto vengano acquistati arredi o elettrodomestici (con classe non inferiore ad A+, e classe A per i forni) che vengono utilizzati all'interno di un appartamento oggetto di ristrutturazione.

Per ottenere l'agevolazione occorre effettuare un intervento di ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali o su parti comuni di edifici, che abbiano comunque destinazione residenziale.

Le spese per gli interventi di ristrutturazione edilizia devono essere sostenute dalla data del 26 Giugno 2012 e la detrazione spetta anche se gli arredi e gli elettrodomestici acquistati sono utilizzati in immobili diversi da quelli interessati dall'intervento edilizio.

In ogni caso il bonus mobili può essere richiesto qualora la data in cui si iniziano i lavori di ristrutturazione è precedente rispetto a quella in cui viene effettuato l'acquisto degli arredi (le spese di ristrutturazione invece possono essere effettuate prima di quelle inerenti il mobilio).

Per dimostrare la data in cui sono iniziati i lavori è possibile produrre eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni preventive dell'Asl (qualora le stesse siano obbligatorie). Nel caso di interventi che non hanno bisogno di comunicazioni o titoli abilitativi, può essere sufficiente una dichiarazione sostituiva di atto di notorietà.

Spese di ristrutturazione necessarie per beneficiare del bonus mobili

Le spese che possono essere effettuate sono inerenti la manutenzione straordinaria, il restauro o il recupero su singoli appartamenti. Sono inoltre consentiti la ricostruzione o il ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, il restauro o la ristrutturazione edilizia inerenti parti comuni diedifici residenziali o che riguardano interi fabbricati effettuati da imprese di costruzione o ristrutturazione che entro 18 mesi dalla fine dei lavori effettuano la vendita dell'immobile.

Alcuni esempi di lavori che danno diritto al bonus mobili sono i seguenti:

Manutenzione straordinaria: Lavori di rifacimento scale, costruzioni di scale, installazione di ascensori, realizzazione di recinzioni, muri di cinta;

Ristrutturazione edilizia: Aperture di nuove porte, modifica della facciata, costruzione di servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti;

Restauro e risanamento conservativo: Ripristino aspetto storico – architettonico, adeguamento altezze dei solai rispetto alle volumetrie.

Altri lavori di manutenzione ordinaria su parti condominiali che consentono di beneficiare del bonus mobili sono rifacimento di intonaci, sostituzione di pavimenti, riparazione grondaie, sostituzione tegole e rinnovo impermeabilizzazioni.

Quando vengono effettuati dei lavori su parti condominiali (in particolare nel caso di appartamento del portiere, lavatoi o altro) ogni condomino avrà diritto alla detrazione, ognuno in base ai propri millesimi. In ogni caso il bonus non sarà consentito qualora vengano acquistati arredi o elettrodomestici necessari per arredare l'immobile del singolo.

Nel caso di acquisto di box pertinenziale, con diritto alla detrazione irpef del 50 %, tale tipo di agevolazione non dà diritto alla detrazione per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici che eventualmente vengono acquistati.

Acquisti di mobilio ed elettrodomestici rientranti nel bonus mobili

La detrazione fiscale è spettante per le spese che sono state sostenute nel periodo 6 giugno 2013 – 31 dicembre 2016 e sono inerenti mobili nuovi (tra i quali armadi, cassettiere, sedie, comodini, materassi, apparecchi di illuminazione) ed elettrodomestici nuovi (grandi elettrodomestici rientranti nella categoria A+ come frigoriferi, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, lavastoviglie, ecc.) oltre a forni per i quali è sufficiente la classe A.

Dettagli del bonus mobili

L'importo che è possibile inserire in dichiarazione è pari al 50 % delle spese sostenute sino ad un massimo di 10 mila euro, in relazione esclusivamente alle spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

La detrazione dovrà essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Per ottenere la detrazione fiscale occorrerà che i pagamenti dell'arredo siano effettuati tramite bonifico o carta di debito o credito.

Qualora il pagamento sia effettuato con bonifico bancario o postale non sarà necessario utilizzare il modello che è stato predisposto dalle banche o dalle Poste S.p.a. in materia di ristrutturazione edilizia.

Nel particolare caso che venga utilizzato un modello diverso da quello predisposto da banche e Poste per le spese di ristrutturazione edilizia (come previsto dalla circolare n. 7 del 31.03.16 dell' Agenzia entrate) il bonifico non sarà assoggettato a ritenuta.

Nel caso in cui sia stata richiesta la detrazione fiscale del 65 % in materia di riqualificazione energetica, ad esempio nel caso in cui vengano effettuati installazione di pannelli solari, sostituzione di climatizzazione invernale o riqualificazione energetica di edifici, non è possibile chiedere la detrazione fiscale per l'acquisto di arredi ed elettrodomestici.

Nel particolare caso di un contribuente deceduto che ha richiesto la detrazione fiscale in materia di mobili ed elettrodomestici, le rate residue non potranno essere portate in detrazione da parte dell'erede.

Documenti che occorre conservare

La documentazione che occorre conservare per beneficiare della detrazione fiscale è rappresentata da:

  • Ricevuta del bonifico effettuato;
  • Ricevuta della transazione avvenuta (nel caso il pagamento sia effettuato tramite carta di credito o carta di debito);
  • Documentazione in cui risulti l'addebito che è stato effettuato sul conto corrente;
  • Fatture in cui risulti l'avvenuto acquisto dei beni, riportanti natura, qualità, quantità dei beni e dei servizi che sono stati acquisiti.
  • Nel caso in cui l'acquisto venga effettuato tramite carta di credito e lo scontrino non riporti il codice fiscale dell'acquirente la detrazione viene comunque accordata.

    Fermo restando che lo scontrino, riportante qualità e quantità dei beni acquistati è equivalente alla fattura, qualora lo stesso sia privo del codice fiscale la detrazione viene comunque accordata qualora sia possibile ricondurre i beni che sono stati acquistati al titolare della carta in base alla corrispondenza con i dati del pagamento (ossia importo, data, ora, ecc.).



Fonte: condominioweb.com