DECRETO CRESCITA

Incentivi per efficienza energetica e rischio sismico verso un'economia circolare

Tag: condominio, efficienza energetica, rischio sismico

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In vigore dal 1° maggio 2019, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 2019, n.100, il Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 34, cosiddetto «Decreto crescita», recante «Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi», che introduce novità in tema di interventi sulla valorizzazione energetica e il rischio sismico degli edifici, il «sisma bonus», fondi per progetti di ricerca di riconversione industriale verso il modello dell’economia circolare, l’efficienza energetica dei Comuni e investimenti in ricerca sull’energia pulita.

Valorizzazione immobiliare

Dopo le prime disposizioni in materia fiscale e sul rientro dei cervelli, il Decreto Crescita prevede misure per lo sblocco e il rilancio del settore immobiliare, col sostegno agli interventi di riqualificazione, messa in sicurezza e ammodernamento degli edifici, prevedendo all’articolo 7, fino al 31 dicembre 2021, una riduzione delle imposte catastali e di registro per la cessione e successiva rivendita di interi fabbricati a imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, finalizzata alla demolizione e ricostruzione, anche con aumento di cubatura, con adeguamento antisismico e efficientamento energetico in classe A o B. Il successivo articolo 8, in tema di «sisma bonus», ovvero le detrazioni pari al 75% delle spese per gli interventi di sistemazione antisismica degli edifici, allarga la platea dei Comuni interessati, estendendo il beneficio non più solo agli Enti classificati a «rischio sismico 1», ma comprendendo anche quelli a rischio «2 e 3».

Cessione incentivi

Sempre in tema di misure fiscali per la crescita economica, viene modificato, con l’articolo 10, il meccanismo per la fruizione degli incentivi per gli interventi di efficientamento energetico e ristrutturazione antisismica, prevedendo la cessione alle imprese del credito fiscale da parte dei proprietari di case, dietro riconoscimento di uno sconto immediato sul prezzo dei lavori commissionati. A fronte dello sconto i fornitori degli interventi beneficeranno di un credito di imposta da utilizzare in cinque anni con pari rate di compensazione fiscale, dimezzando i tempi ordinari per il beneficio della detrazione fiscale in vigore. In attesa dei previsti provvedimenti attuativi da parte dell’Agenzia delle Entrate, la misura ha già acceso il dibattito da parte degli operatori del settore, preoccupati che il meccanismo possa distorcere il mercato, avvantaggiando soltanto i soggetti di grandi dimensioni e aumentare l’elusione fiscale.

Economia circolare

Tra le misure per il rilancio degli investimenti privati, il Dl 34/2019, all’articolo 26, prevede un nuovo meccanismo di agevolazione a sostegno dei progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi verso modelli di economia circolare, demandando al Ministero dello Sviluppo Economico di definire, con apposito decreto, criteri, condizioni e procedure per la concessione di agevolazioni finanziarie di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse, per complessivi 140 milioni di euro.

La misura è destinata a centri di ricerca e alle imprese del settore manifatturiero o dei servizi del settore, regolarmente iscritte e in buona salute, che potranno presentare progetti di ricerca, anche in maniera congiunta attraverso contratti di rete, consorzi o accordi di partenariato, da realizzare in almeno una unità locale in Italia, per importi non inferiori a 500 mila euro e non superiori a 2 milioni, che durino da 1 a 3 anni, finalizzati alla riconversione delle attività produttive verso la realizzazione di nuovi prodotti o attraverso processi innovativi, più efficienti processi di impiego di risorse e di gestione e trattamento dei rifiuti, la sperimentazione di prototipi, il riuso e il riciclo, il risparmio e la sanificazione delle risorse idriche, l’aumento del ciclo di vita dei prodotti o la progettazione di modelli sperimentali di «smart packaging».

Comuni energetici

Nell’ottica del rilancio degli investimenti, si inserisce anche la previsione dell’articolo 30, che prevede l’istituzione, da parte del dicastero dello Sviluppo Economico, sempre con apposito decreto entro 20 giorni, di apposti contributi ai Comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile, per almeno 500 milioni di euro nel 2019, a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc), differenziati in base alla popolazione dei singoli Enti locali.

I contributi, corrisposti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dovranno sostenere le spese per interventi, da iniziare entro il 31 ottobre 2019, di efficientamento energetico, compresa l’illuminazione pubblica, il risparmio energetico negli edifici pubblici e l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, oltre a opere pubbliche di sviluppo territoriale sostenibile e di mobilità sostenibile, nonché l’adeguamento e messa in sicurezza delle scuole e del patrimonio pubblico, compreso l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Clima&Energia

Dopo le misure per la tutela del Made in Italy e gli incentivi per i marchi e brevetti, insieme alle altre misure per la crescita e le assunzioni e la semplificazione della normativa per lo sblocco degli investimenti idrici nel Sud, attraverso la definitiva liquidazione dell’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e al trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia (Eipli), il Decreto Crescita prevede, all’articolo 48, dedicato a disposizioni in materia di energia, lo stanziamento di 10 milioni di euro per le annualità 2019 e 2010, oltre a 20 milioni per il 2021, per il finanziamento di interventi legati al rispetto degli impegni internazionali dell’Italia in materia di energia e clima.

Le risorse saranno destinate ai progetti legati all’iniziativa «Mission Innovation», adottata durante la Cop 21 di Parigi sugli accordi sul clima, nell’ottica del raddoppio della quota pubblica di investimenti per attività di ricerca, sviluppo e innovazione delle tecnologie energetiche pulite, oltre al rispetto degli impegni assunti nell’ambito della «Proposta di Piano Nazionale Integrato Energia Clima», inviata alla Commissione Ue, come previsto dal Regolamento 2016/0375 sulla Governance dell’Unione dell’Energia.

Fonte: condominio 24