Protezione dei dati in condominio: in arrivo una nuova Norma UNI

Sarà un manuale operativo per gli amministratori ed i condomini e aiuterà a formare una nuova cultura della privacy

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Con il regolamento generale sulla protezione dei dati personali (in inglese General Data Protection Regulation o "G.D.P.R."), adottato il 27.04.2016, pubblicato in Gazzetta Europea il 04.05.2016 ed in vigore dal 25.05.2016 in tutti gli Stati membri, la privacy è entrata in una nuova era.

Nel biennio di "grazia" intercorrente dalla suddetta data di vigenza e sino a quella di definitiva operatività scoccata, come ormai noto, il 25.05.2018, si è reso necessario attuare un complesso lavoro di armonizzazione e di implementazione dei precedenti impianti normativi e regolamentari "locali" che, lungi dall'essere pienamente concluso, si dimostra in costante cammino. D'altronde, notiamo, non potrebbe essere altrimenti. Il G.D.P.R., infatti, se da una parte ha per la prima volta inteso delineare un quadro normativo d'insieme il più possibile chiaro, organico e di diretta e immediata applicazione in ogni tessuto giuridico nazionale, dall'altra, proprio per questa sua inevitabile caratteristica di "generalità", ha lasciato discreti margini di manovra agli "addetti ai lavori" per quanto concerne la concreta interpretazione e applicazione dei suoi principi.

In tale ottica, quindi, vanno letti il disposto dell'art. 40 sull'adozione dei condici di condotta e quello dell'art. 41 sulle certificazioni dello stesso G.D.P.R.., che incoraggia gli Stati membri a intraprendere percorsi che potremmo definire "virtuosi", poiché finalizzati a dotarsi di una sorta di sotto/autoregolamentazione, in armonia con lo schema generale.

In fondo, notiamo, tali percorsi non sono altro che l'approccio (e l'approdo) essenziale e pratico del rivoluzionario principio di accountability, sancito dall'art. 24 G.D.P.R.

Premesso ciò, non deve stupire affatto come in questi tempi, in seno alla commissione tecnica (o gruppo di lavoro) servizi dell'UNI, stia alacremente lavorando un team, denominato "Amministratori di Condominio", con lo scopo di approfondire le specifiche ricadute del G.D.P.R. in ambito condominiale e di elaborare, quindi, un nuovo "schema normativo UNI".

Non è ancora chiaro, in realtà, se tale progetto porterà, in concreto, a un'implementazione dell'attuale norma UNI 10801, che attualmente "definisce i requisiti relativi all'attività professionale dell'amministratore di condominio, al fine di fornire all'utente e a tutta la comunità un'effettiva garanzia sui servizi erogati nelle diverse forme e sulla trasparenza ed efficacia della gestione tecnico-amministrativa dei loro beni e servizi di carattere immobiliare", oltre ai "requisiti di conoscenza e competenza di tale figura professionale e le modalità di valutazione" (dal sito www.uni.com). Oppure se andrà a formare, appunto, una nuova e distinta norma UNI.

A questo proposito, ricordiamo che la UNI 10801, entrata in vigore nel 1998, è stata già oggetto di un'importante lavoro di revisione, completato ufficialmente il 10.11.2016.

Detta revisione, in conformità con il quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework - EQF) e sulla scia delle linee guida della stessa UNI sulle professioni non regolamentate, ha visto un notevole impegno teso a sviluppare quello che potremmo definire "un modello standard di amministratore di condominio di qualità".

Una figura altamente professionale e qualificata, cioè, in grado di rispondere a tutta una serie di nuove istanze, dettate da un quadro normativo di riferimento sempre più variegato e complesso.

Non solo, infatti, quanto emergente dalla Legge di Riforma del Condominio (L. 220/2012), ma anche dalla normativa sulla sicurezza (D.Lsg 81/2008 e s.m.i.), sulla prevenzione incendi (D.P.R. 151/2011), sugli impianti elettrici (D.P.R. 462/2001), ecc..

Con la definitiva operatività, il 25.05.2018, del G.D.P.R. e poi con la conseguente pubblicazione del nuovo Codice Privacy (D.Lgs 101/2018), il suddetto contesto normativo si è inevitabilmente arricchito. Intendiamoci.

Non che con il "vecchio" D.Lgs 196/2003 l'amministratore di condominio non dovesse "preoccuparsi" della privacy.

Evidentemente, però, il G.D.P.R. ha imposto un cambio di passo e ha capovolto totalmente la prospettiva.

Non più passivi recettori di incombenti e sanzioni, ma protagonisti in prima persona (accountability o responsabilità) delle decisioni da prendere sul se, sul come e sul perché trattare un dato personale. Consapevoli delle conseguenze e dei rischi.

Un cambio di mentalità fortemente voluto dal legislatore europeo e dovuto al concetto stesso di dato personale, che attiene alla sfera più intima della persona, alla propria dignità di individuo, come la libertà di pensiero.

In questa visione d'insieme deve dunque inquadrarsi il progetto che porterà alla luce tale nuova norma UNI, schematizzante il rapporto "G.D.P.R./Condominio".

Se questo è il progetto, allora, esso non potrà che inserirsi il quel percorso virtuoso al quale si accennava più sopra, peraltro incoraggiato dallo stesso regolamento europeo, e che in Italia vede dei forti promotori già da tempi non sospetti.

L'impianto UNI così definito, dunque, altro non sarà che una sorta di codice o manuale operativo, il quale andrà a dettagliare, secondo il classico schema UNI, ogni step, ogni "intreccio" e interessamento della normativa privacy con le singole fasi di gestione di un Condominio.

Lo scopo, quindi, è quello di creare un modello standard da mettere a disposizione sia degli interessati (i condomini), che potranno trovarvi informazioni chiare e precise. Sia, e forse soprattutto, degli amministratori, responsabili del trattamento dei dati all'interno del loro Condominio/titolare del trattamento.

Costoro potranno trovarvi, ad esempio, una serie di documenti o di moduli (come le varie informative: "generale", specifica sulla videosorveglianza, ecc.; oppure le varie nomine per i soggetti incaricati o designati responsabili del trattamento).

Ma anche come comportarsi, in concreto, al verificarsi di un evento, come ad esempio all'assunzione di un custode (o portiere) in condominio.

Oppure nello svolgimento delle assemblee o nell'instaurazione e mantenimento del rapporto con i fornitori del Condominio.

Il manuale operativo così pensato, inoltre, dovrà seguire i principi e gli standards qualitativi delle norme ISO.

Nel progetto vi è a che l'idea di rivedere le stesse linee guida dettate dal Garante Privacy sul bilanciamento tra trasparenza e tutela dei dati personali (con il vademecum il condominio e la privacy, pubblicato il 10.10.2013 e reperibile sul sito istituzionale dell'autorità).

Per eventuali approfondimenti, a ogni modo, rimandiamo all'intervista al dott. Stefano Bonetto (coordinatore del gruppo di lavoro UNI cit.), presente sul sito www.federprivacy.org e che è stata lo spunto del presente articolo, nonché la fonte per alcuni dettagli sul nuovo impianto UNI.

In conclusione, con il G.D.P.R. nessun soggetto che sia coinvolto in un trattamento dei dati personali può dirsi escluso da un diritto/dovere di conoscenza e di (auto)responsabilità.

Ciò viene in pratica attuato e incoraggiato con lo studio e l'elaborazione di codici di condotta, manuali operativi, linee guida, privacy policies, schemi o certificazioni di qualità (UNI, ISO, ecc.) che devono impegnare tutti gli addetti ai lavori.

Il fine ultimo, in un mondo sempre più globale, informatizzato e invasivo della nostra dignità, è quello di formare una nuova cultura della privacy, capace di ribaltare la prospettiva e di porre (nuovamente) al centro l'uomo.

Fonte: www.condominioweb.com